piacere, Paolo

Nato a Roma nel 1970, diplomato al Liceo Manara e laureato in Storia dell’Arte alla Sapienza, faccio parte della Comunità di Sant’Egidio da quando avevo 14 anni. Sposato con Daniela, sono padre di due ragazze.
Deputato della Repubblica nella XIX Legislatura sono Segretario della XII Commissione Affari Sociali.


Ho lavorato come ricercatore e, tra il 2014 e il 2017, consulente del Presidente della Commissione Sanità e Affari Sociali presso la Camera dei Deputati ...
Ho altresì ricoperto la carica di Segretario della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e le Confraternite per la Diocesi di Roma. Nel 2018 sono stato eletto Consigliere della Regione Lazio con Democrazia Solidale - DEMOS, ove ho ricoperto il ruolo di Vice Presidente della Commissione Sanità e Affari Sociali e di membro nella Commissione Casa, Urbanistica e Rifiuti.
Poi sono stato nominato Presidente della Commissione Speciale per l'emergenza Covid-19.
Nel 2021 sono stato eletto Consigliere al Comune di Roma Capitale dove partecipo come membro alla Commissione Politiche Sociali e della Salute; alla Commissione Patrimonio e Politiche Abitative e alla Commissione Turismo Moda e Relazioni Internazionali.

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ripensare Roma

Roma vive da tempo una crisi profonda, aggravata indubbiamente dalla pandemia. Ma vive anche una crisi che definirei “di senso” e di visione.

Bisogna cominciare a dare risposte sugli interventi ordinari invocati dalla popolazione: trasporti, traffico, illuminazione, rifiuti, buche, verde pubblico. Sarebbe l’inizio per ricucire il filo rotto tra cittadini e istituzioni. Provare a risolvere i problemi della quotidianità dei suoi cittadini è il minimo sindacale di un'amministrazione. Purtroppo oggi non è così. ...



Esistono disagi quotidiani che pesano su cittadini talvolta fortemente provati: siamo tutti più indeboliti, persone, famiglie, reti sociali, attori economici. La pandemia ha reso drammatiche tante situazioni, ma gli errori, l’immobilismo e i fallimenti di tante promesse non mantenute sono evidenti.


Roma è una città che soffre la povertà in tanti angoli, in cui è diminuita la coesione sociale e sono aumentate le disuguaglianze e le situazioni di solitudine profonda. C’è un grande problema relativo alla casa: troppi senza casa e troppe case vuote. C’è fame di lavoro, mancano luoghi di aggregazione e di ritrovo sicuro per giovani.



Roma è una città speciale: la Roma storica, culla dell’Europa, il centro della cristianità con la presenza del Papa, il cuore del Mediterraneo, focalizza sulla nostra città presenze e attenzioni globali. Il governo locale deve essere capace di valorizzare e di rispettare questo profilo universale. E ogni cittadino dovrebbe essere consapevole e all’altezza della responsabilità di cosa significa abitare nella città eterna. Roma non è una città come le altre.



Roma è una città che stenta a crescere economicamente, anzi tanti la abbandonano perché ritengono non essere luogo adatto a sviluppare la propria impresa, perché spesso è una città troppo lenta ad ammodernarsi. Ma la decadenza non è il destino di Roma.C’è da mostrare e valorizzare il bello e da investire nella cultura. Bisogna riscoprire una città piena di verde (abbandonato) e fare nuove scelte ambientali.



Come disse Papa Francesco, il volto di una città è come un mosaico le cui tessere sono tutti coloro che vi abitano, in cui ciascuno è corresponsabile, nel bene e nel male. Dobbiamo dare un nuovo volto a Roma. E non basterà un po’ di maquillage. Bisogna reagire, per il bene di tutti, della città e del nostro paese. Un sussulto personale e collettivo. Perché presto si realizzi una rinascita sociale, culturale e di prospettiva. E’ una grande sfida, che va affrontata insieme.



Con umiltà (l’idea di governare questa città fa tremare le vene ai polsi!), con determinazione e amore per Roma e i suoi cittadini, accettato di candidarmi alle primarie del centro sinistra.



Perché Roma riscopra il suo Capitale Sociale e il suo essere #CapitaleSociale.

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persone al Centro

Curare a casa i nostri anziani, anche se fragili. Principio di prossimità applicato alla presa in carico e alle cure in domicilio. Infermiere di famiglia. Migliorare l’integrazione socio-sanitaria.

Abbattimento delle barriere architettoniche (e di quelle “mentali”). Politiche attive per il lavoro. Implementazione “dopo di noi”. Contrasto ad ogni forma di discriminazione. Investimento nello sport e nella scuola.

Sostegno ai tanti che si prendono cura dei propri cari.

Quello della casa è uno dei temi che mi sta più a cuore. Troppe persone a Roma soffrono perché non hanno un luogo dove abitare, costruire una famiglia, pianificare un futuro per sé e i propri cari. È una questione di assoluta priorità per ricreare una giustizia sociale.


Un problema così strategico e complesso è stato spesso affrontato con soluzioni spot – come accade di frequente per le questioni sociali – e con interventi che in molti casi si sono dimostrati inefficaci. Chi i temi sociali li conosce bene, sa che non si possono trattare così. Non si può affrontare la questione casa a Roma senza la fatica di mettere a tavolino tutti i soggetti con cui poter trovare delle soluzioni. Parlo di “fatica” non a caso: ci vuole tempo e pazienza per partire da un’idea, mettere insieme diverse risorse, “sprecare” tempo per conoscere tutti i problemi e accompagnare il percorso negli anni.


La mia proposta è di creare una “Agenzia dell’abitare” che coinvolga tutti i protagonisti del settore e i diversi soggetti implicati in questo ambito: dai costruttori, ai sindacati, alle istituzioni competenti, ai movimenti per la casa. Un’Agenzia che sicuramente deve partire da un censimento di tutto l’esistente, una mappatura che ancora non è mai stata fatta per Roma.


Non penso alla costruzione di nuovi edifici, ma piuttosto al gestire bene l’esistente. Innanzitutto recuperando i tanti spazi pubblici e privati che continuano a rimanere vuoti, spesso degradandosi, senza essere impiegati per un’utilità comune.

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Occorre attuare piani di gestione dei rifiuti orientati ai principi dell’economia circolare: incentivare la riduzione degli imballaggi inutili, il riutilizzo, la ripartizione, il riciclo, il recupero, coinvolgendo cooperative sociali accanto ad Ama, che deve rimanere pubblica.

Il turismo deve essere in cima alla lista delle nostre priorità perché il gettito offerto garantisce benessere a chi se ne occupa e porta risorse a tutta la comunità, contribuendo al realizzazione di opere di bene comune. Dobbiamo creare un circolo virtuoso dal quale possano trarre benefici tutti i cittadini romani.

Fare del giubileo una grande occasione di rilancio per Roma, del suo ruolo internazionale come città di incontro, pace e dialogo.

Investire per creare spazi di cultura, incontro e socializzazione, migliorare il trasporto pubblico, l’illuminazione, il manto stradale, rammendare le reti sociali, investire in spazi verdi e strutture sportive per costruire quartieri più umani.

Attuare un’azione straordinaria di riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico.

A Roma sono numerose le associazioni che operano con efficacia a livello cittadino, municipale, di quartiere. Sono una presenza da valorizzare, sostenendo in ogni modo la loro attività, rispettandone l’autonomia. Occorre favorire un dialogo costante con l’amministrazione, ad ogni livello.

Favorire ogni forma di mobilità non inquinante, l’utilizzo delle biciclette e mezzi elettrici. Investire sui team di superficie e completare l’anello ferroviario. Sostenete la sharing mobility.

Le nostre strade sono molto insicure e ogni anno Roma registra un numero impressionante di incidenti stradali. È urgente migliorare l’illuminazione e la potatura delle piante su strada, intervenire radicalmente sul problema delle buche, migliorare e riverniciare la segnaletica stradale.

Roma è una delle città con più verde in Europa, ma spesso i suoi giardini sono abbandonati e deturpati. Occorre investire per rilanciare la cura degli spazi comuni. Creare ampi spazi alberati fruibili da tutti, utili anche per attenuare gli effetti delle ondate di calore e favorire il drenaggio  delle precipitazioni estreme.