Un anno dalla strage di Cutro

A un anno dalla strage di Cutro siamo tornati qui: per non dimenticare, per dire che la migrazione non è reato, per vedere come l’Italia tratta i migranti, per incontrare chi resiste e vuole costruire un mondo migliore.

Mi sono recato nel Cara” Centro di accoglienza per richiedenti asilo “di Isola Capo Rizzuto, uno dei più grandi della Calabria e d’Italia ad un anno dalla strage di Cutro, sulla quale ancora non è stata fatta piena luce.
Voglio verificare la condizione dei migranti lì presenti e che siano tutelate le garanzie costituzionali e gli accordi internazionali in materia. Dopo la visita ho partecipato ad una conferenza stampa a Crotone, organizzata dall’Arci locale, per condividere dati e riflessioni su quanto appreso.

Mi sono poi recato a Siderno, dove nella sede di Demos Calabria, ho partecipato ad un interessante incontro incentrato sulle prospettive future del paese e della regione Calabria.

Durante la discussione sono emerse numerose tematiche di rilevanza nazionale e locale, tra cui l’importanza dello sviluppo economico equo e sostenibile, la lotta alla criminalità organizzata e il potenziamento dei servizi pubblici. Particolare enfasi è stata posta sulle potenzialità della Calabria e sulle opportunità di crescita che essa offre, nonostante le sfide ancora da affrontare.

Gli intervenuti hanno avuto l’opportunità di esprimere le proprie opinioni e preoccupazioni, evidenziando la vivacità del dibattito e la pluralità di prospettive presenti all’interno della comunità. L’incontro si è dunque rivelato un momento di riflessione proficuo, volto a promuovere il dialogo e la collaborazione tra le diverse forze politiche e sociali presenti sul territorio.

Al termine dell’incontro ho sottolineato l’importanza di continuare a lavorare insieme per costruire un futuro migliore per tutti, proseguendo nel loro lavoro di promozione della democrazia e dei valori che essa rappresenta, nell’ottica di un’Italia e di una regione più giusta, inclusiva e solidale.

Fonte Telemia.it

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