“Presidente le trasmetto tutta la mia indignazione, vergogna e tristezza nell’ascoltare una delle tre figure apicali del governo definire “cani e porci” degli esseri umani. Danno la misura di chi le pronuncia, ma anche il portato ideologico e poco serio con cui si affronta il fenomeno epocale delle migrazioni”, così oggi in aula alla Camera il segretario di Demos Paolo Ciani, vice capogruppo Pd-Idp, intervenendo sulle pregiudiziali al decreto flussi. “La migrazione è un fenomeno talmente importante che andrebbe affrontato confrontandosi per il bene del Paese con il faro sulla centralità della persona e della tutela dei diritti umani. Invece il governo e la maggioranza ne fanno strumento di propaganda senza ascoltare nulla: ad esempio quanto gli avevamo detto in maniera documentata otto mesi fa sulla inapplicabilità e sullo sperpero di denaro legato all’“Accordo Italia-Albania”. Purtroppo la cronaca ci ha dato ragione, ma loro continuano come se niente fosse, attaccando chiunque provi a motivare altro. Fermatevi!”, ha continuato Ciani, che è stato uno dei quattro deputati italiani a visitare negli scorsi giorni i campi di Shengin e Gjader in Albania.